GiraSole – soggetto cinematografico

A MichelAngelo quella mattina era cominciata male. La sua compagna lo aveva respinto in malo modo e il suo lavoro precario al Tribunale di Napoli lo irritava più del solito. Il vecchio avvocato esibiva la giovane stagista in minigonna e seno rifatto per ottenere i favori del cancelliere. Così decise di andare in pausa anche se non era ora.

“Chissenefrega!”

Per strada c’era un fauna diversa da quella delle tredici e trenta. Michelangelo si avventurò in una stradina e lì venne attratto da un locale che mai aveva notato. GiraSole c’era scritto sull’insegna. Dei gradini ripidi e poco illuminati si inoltravano nel sottosuolo e proprio quando Michelangelo stava per entrare nel salone inciampò e finì testa a terra. Si rialzò aiutato dall’oste. Aveva acufeni e gli sembrava che il mondo fosse più distante da sé stesso.

Quando risalì dalla parte opposta dell’entrata e si ritrovò in un’altra strada in cielo si vedevano attaccate come gemelli siamesi il Sole e la Luna, le persone per strada si guardavano fisse negli occhi e, cosa più assurda, Michelangelo attraversando un parco con un’aiola di girasoli in fiore si sentì osservato.

foto da Caffeina Sono occorse 16 telecamere e 62 gg di appostamento. Per poter fotografare insieme il sole e la luna. Si potrà rivedere questa straordinaria possibilità solamente nel 2035…

Fu allora che si mise a correre.

E mentre correva i girasoli all’unisono girarono le loro teste seguendolo.

Era ora lui il loro Sole.

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