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IN NOME DI GIANCARLO

 

 

sceneggiatura docu-drama

 di Maurizio Fiume

 Ó 1990 Maurizio Fiume

**************************
      

         

SCENA 1

PONTE PORTO DI TORRE ANNUNZIATA. ESTERNO. ALBA.

 

(RUMORI D'AMBIENTE APPENA PERCETTIBILI).

1.- Da sotto il ponte, attraverso uno degli archi, tutti molto scuri, si staglia l'immagine fissa della citta' all'alba, ancora sonnolenta, che si arrampica lungo una stradina dal porto sin al centro della citta'.

 

 

MUSICA

 

 

2.- La Mdp lentamente PANORAMICA verso Dx a scoprire un ragazzino in bicicletta proveniente dal fondo della strada. E' un giovane pescatore di ritorno dal porto.

Ferma la bicicletta, scende e si dirige verso sx.

 

3.- La Mdp PANORAMICA verso Sx seguendolo e ritornando all'inquadratura 1.

Il ragazzo si accovaccia per prendere una cassettina di legno con del pesce fresco che qualcuno gli ha lasciato. Solleva la cassetta e alza lo sguardo verso la parte dx del ponte. Intravede qualcosa. Ripone la cassetta a terra e seguito dalla Mdp va verso dx. Si ferma e rivolto allo spigolo

 

 

RAGAZZO F.C.

Che c'e'. State male? Avit' bbisogno e quaccosa?

 

 

4.- Il ragazzo non ottiene risposta e spaventato, riprende velocemente la cassetta del pesce e si dirige verso la sua bicicletta. Monta su e leggermente scomposto si allontana rapidamente verso Sx, uscendo dall'inquadratura.

 

 

MUSICA

 

 

5.- La Mdp CARRELLA rapidamente in avanti inquadrando lo spigolo del ponte di dx dal quale finalmente si vede appoggiata ad essa una ragazza, disperata. La ragazza lentamente si stacca dallo spigolo e seguita dalla Mdp si dirige verso sx. Si accovaccia e dentro un bacile di acqua vede dei pesci ancora vivi. Con una mano agita l'acqua e i pesci si muovono con rapidita'. Si alza e di spalle alla Mdp scruta la citta' (o il porto/mare) sul fondo. Infine si allontana uscendo dall'inquadratura.

 

SCENA 2

PORTONE REDAZIONE ANSA. INTERNO/ESTERNO. GIORNO.

 

 

(RUMORI D'AMBIENTE APPENA PERCETTIBILI).

 

1.- Dall'interno del portone vediamo sulla sfondo arrivare la ragazza che entra, e si dirige verso le scale.

 

2.- La Mdp la segue all'esterno fino al piano dove la ragazza si ferma.

 

3.- Indugia davanti ad una porta a vetri. Poi decisa entra.

 

SCENA 3

REDAZIONE ANSA. INTERNO. GIORNO.

 

 

(RUMORI D'AMBIENTE APPENA PERCETTIBILI).

 

1.- La ragazza e' dentro la stanza della redazione. La stanza e' vuota.

 

2.- Una telescrivente e' in funzione e sputa notizie di omicidi di Camorra.

 

3.- La ragazza si guarda intorno. Tocca qualche libro, qualche rivista, dei giornali.

 

4.- Si siede ad una scrivania, davanti ad una macchina da scrivere. E' la stessa che usava Giancarlo.

 

5.- La Mdp la inquadra di spalle.

 

DISSOLVENZA

 

SCENA 4

CAMERA DI SIANI. INTERNO. GIORNO.

 

 

VOCE F.C.

Si dice che il giornalismo sia una malattia. Se ti contagia non riesci piu' a guarirne.

 

MUSICA

 

1.- Di spalle dietro una scrivania uguale a quella della scena precedente, Giancarlo e' intento a lavorare. La Mdp CARRELLA in avanti fino a toccarlo ma lo inquadra dall'alto: scopriamo che G. sta scrivendo a penna un articolo.

 

2.- Su un giornale sottolinea un annuncio.

 

SCENA V.

TIPOGRAFIA. INTERNO. GIORNO.

 

 

VOCE F.C.

Mi ricordo della tua voglia di voler fare il giornalista. Quanto impegno. Quanto lavoro.                               

 

1.- Su un banco per grafici, un menabo' di un giornale e le strisciate che vengono inserite in una lastra. G. segue e da' suggerimenti.

 

2.- G. aspetta l'uscita della prima stampa e la controlla.

 

3.- Da' l'okkei.

 

4.- Le rotative partono.

 

5.- G. prende un pacco di giornali. Li infila in una tracolla. Sale su una vespa sgangherata. Si allontana.

 

 

 

 

SCENA VI

CAMERA SIANI. INTERNO. GIORNO.

 

 

VOCE F.C.

Nessun giornale voleva farti lavorare ... ma tu testardo studiavi come diventare un buon giornalista.

 

MUSICA

 

 

1.- G. di spalle seduto alla sua scrivania. Legge libri, articoli sul giornalismo.

 

2.- Alla macchina da scrivere fa prove. Dettagli mani che scrivono molto lentamente.

 

3.- Studia i menabo'. Prova a comporre una pagina.

 

 

VOCE F.C.

... e cosi' un piccolo periodico ti fece provare ...

 

4.- Un amico lo chiama. Parlano di un articolo per IL LAVORO (un mensile locale).

 

SCENA VII

MATTINO. ESTERNO. GIORNO.

 

 

VOCE F.C.

Alla fine qualcuno ti segnalo' al MATTINO. Ti offrirono di fare il corrispondente a Torre Annunziata. E tu, entusiasta accettasti.

 

 

1.- La facciata de IL MATTINO.

 

2.- Ne portone compare G. Fa per entrare, poi si allontana. Fa un giro intorno al palazzo. Si ritrova di nuovo davanti all'ingresso. Sembra deciso. Si avvia. Entra. Qualcuno alle sue spalle entra dietro di lui ma lo supera. Fa un gesto come se avesse dimenticato qualcosa. Esce dall'ingresso e bighellona ancora per la strada. Infine entra.

 

SCENA VIII

MATTINO. INTERNO. GIORNO.

 

 

Ti offrirono di fare il corrispondente a Torre Annunziata. E tu, entusiasta accettasti.

 

 

1.- Reperti della storia del MATTINO.

 

3.- Di spalle davanti ad una scrivania e' seduto G. Sta parlando con un signore molto grasso.

 

4.- G. si alza e lo saluta stringendogli la mano.

 

SCENA IX

F.S. TORRE A. ESTERNO. POMERIGGIO/SERA.

 

 

VOCE OFF

Fossi tanto entusiasta che il pomeriggio stesso ti recasti a Torre Annunziata, dove non eri mai stato.

 

 

1.- Dal finestrino di un vecchio treno G. osserva la citta' che si avvicina: il mare, il porto e i quartieri del porto.

 

2.- G. scende dal treno. Si guarda intorno. Entra nella stazione.

 

3.- G. fuori della stazione. Si avvia senza meta nella citta' vecchia.

 

SCENA X

STRADA T.A. ESTERNO. ALBAA/MATTINO.

 

 

VOCE OFF

Ma gia' il primo giorno scopristi in razza di posto ti avevano mandato.

 

 

1.- Un auto nera abbandonata, mal parcheggiata, al ciglio di un marciapiede.

 

2.- Un rivolo di sangue lungo un corpo fino al DETTAGLIO di una bocca semiaperta dal quale fuoriesce.

 

3.- Folla di curiosi intorno all'auto.

 

4.- Si fa strada un Capitano dei carabinieri seguito da G.

 

5.- G. e' molto piu' indietro.

 

6.- Il Capitano si e' avvicinato all'auto. Un lenzuolo copre il morto. Il Capitano guarda verso G., guarda verso il lenzuolo. Fa cenno a G. di avvicinarsi. G. si avvicina. Il Capitano gli mostra il cadavere.

 

7.- PP di G. che degludisce. Si appannano gli occhiali.

 

8.- G. prende qualche appunto sul suo block-notes

 

9.- G. si allontana in gran fretta, si dirige verso un BAR

 

SCENA XI

BAR. ESTERNO. MATTINO.

 

 

1.- G e' davanti al bancone di un BAR. Un ragazzo sta sciacquando le stoviglie.

 

2.- G. chiede qualcosa. Il ragazzo fa un cenno coll'indice.

 

3.- G. entra in un'angusta toilette, pulita sommariamente. Chiude velocemente la porta. Si china verso il lavabo e vomita.

 

4.- Apre il rubinetto e si sciaqua il mento.

 

5.- Si guarda allo specchio. Poggia gli occhialini appannati sulla mensola. Si sciacqua il viso, si sistema i capelli, pulisce gli occhiali, fa un espressione buffa nello specchio.

 

SCENA XII

REDAZIONE C.MARE. INTERNO. MATTINO.

 

 

1.- G apre la porta della redazione. Un'anziana donna delle pulizie sta andando via lo guarda perplessa. Guarda l'orologio. Titubante va via.

 

2.- G. con una mappa dei clan, prende appunti, consulta lo schedario, le pratiche.

 

3.- G. e' in difficolta'. La sua scrivania e' un marasma di carte e appunti. Il cestino e pieno di carte. G. va su e giu' per la stanza.

 

4.- G. di spalle ha le mani tra i capelli. Entra Lella che si dirige decisa verso la stanza del caporedattore. Supera G., ignorandolo, poi si ferma a meta strada. Si volta verso G. Gli chiede qualcosa. G. alza la testa verso di lei, la scuote in segno di negazione, poi si riimmerge nelle sue carte. Lella si avvicina. Osserva il marasma sulla sua scrivania, si siede, accavallando le gambe, gli mette una mano nei capelli. G, tente un sorriso e scuote la testa.

 

 

VOCE OFF

Fu cosi' che ti conobbi. Eri da qualche mese che ti occupavi di Torre e non ci capivi piu' nulla. Cosi' decisi di darti una mano.

 

SCENA XIII.

TAVOLO RISTORANTE "NAUTILUS"-CASTELLAMARE. INTERNO. SERA.

 

 

1.- Giancarlo e Lella sono in un angolo del ristorante, seduti a una tavola quadrata. La cena e' quasi terminata, aspettano solo il dolce. Giancarlo sembra alla fine di uno sfogo. Donatella lo ascolta e lo osserva con premura. Giancarlo, mentre parla, versa nei bicchieri del vino rose'.

 

 

VOCE OFF

... quella sera eri proprio fuori di te'. E la colpa era anche mia che non avevo mai voluto dire a nessuno cio' che sapevo di Torre Annunziata.

 

 

2.- Donatella fa un sorriso accondiscendente. Beve lentamente il vino e osserva Giancarlo, ormai pago dallo sfogo.

 

3.- Arriva il cameriere che serve delle zeppole di San Giuseppe.

 

4.- Giancarlo le osserva, gustandole con lo sguardo. Poi comincia a tagliarne un pezzetto. Lo porta alla bocca ma prima di mangiarlo lo annusa per carpirne l'aroma, poi lentamente lo mangia, assaporandone fino in fondo il gusto.

 

5.- Donatella lo osserva, divertita.

 

6.- Donatella che di solito e' una "divoratrice", riesce a bloccare a pochi centimetri dalla bocca il grosso pezzo di dolce che aveva tagliato. Sorride. Sminuzza il pezzo e cerca di ripetere, goffa e divertita, l'operazione fatta da Giancarlo. Poi scoppia a ridere imitata da Giancarlo che le da' un colpetto sul braccio.

Placata la risata l'atmosfera tra i due e' piu' distesa.

 

 

VOCE OFF

Fu cosi' che decisi di aiutarti: anche se non ero affatto convinta che facessi bene. Ma avevo letto i tuoi articoli: eri un giornalista nato! Troppi giovani raccomandati avevo visto fare folgoranti carriere, non era giusto non permetterlo a te.

 

 

7.- L. prende dalla borsetta una penna e un notes e comincia a fare degli schizzi, a illustrare a G. tutto quello che lei sapeva. G. la osserva esterefatto e memorizza tutto cio' che lei gli dice.

 

Allora cominciamo con le guerre della camorra. La prima risale agli anni "70, i contendenti sono i Marsigliesi e i Siciliani.

 

GIANCARLO

Ah, si ricordo. Quando ero piccolo devo aver visto pure uno sceneggiato alla televisione.

 

DONATELLA

Bravo! Hai una buona memoria. La seconda scoppia nel 1978 e dura fino all' "82. La scatena Cutolo con la sua NCO attaccando tutti i Clan non affiliati. All'inizio nemmeno gli inquirenti sapevano che diavolo volesse dire quella sigla. Ci misero un bel po' per scoprirlo: NCO stava per Nuova Camorra Organizzata.

La terza guerra, secondo gli esperti, ancora deve scoppiare anche se, come ti diceva il Capitano Sensales, ci sono troppi segni premonitori che fanno ritenere che siamo vicini: infatti nella N.F. non corre piu' buon sangue tra i clan legati a Nuvoletta e quelli legati ad Antonio Bardellino.

Ah ... dimenticavo. La N.F.-Nuova Famiglia fu creata dai Fratelli Giuliano di Forcella per combattere la NCO di Cutolo. Don Rafe', infatti, pretendeva di applicare la tangente anche ai ricavati dagli altri clan. Cosi' tutti i clan non legati a Cutolo strinsero una sorta di "Santa Alleanza" per mettere in ginocchio "Don Rafe'".

 

GIANCARLO

Chi sono i boss dei clan.

 

DONATELLA

Dunque ... non li conosco tutti. I principali sono: Lorenzo Nuvoletta, re di Marano; Antonio Bardellino, padrone della zona che va da Giugliano a Formia, Michelino Zaza, re di Portici e del contrabbando, Vittorio Vastarella, detto "Naso di Cane", uno dei boss che piu' di tutti ha mantenuto i legami con la mafia siciliana, i Fratelli Giuliano, capitanati da Luigi, detto "O Lione", Raffaele Ferrara di Villaricca, un pezzo da 90, noto alla polizia di mezzo mondo per il traffico di stupefacenti eppoi altri di minore importanza come Luigi Vollaro, detto "O Califfo" di Portici, Ciro Cozzolino e gli Scognamiglio di Ercolano-Portici, gli Alfieri di Castellamare, e, infine, l'accoppiata Pupetta Maresca-Antonio Ammaturo, sempre di qui.

Molti capi sono in carcere. Ma quelli pure dal carcere riescono a comandare o a evadere.

Vedi Bardellino. Dopo essere stato arrestato lo scorso anno a Madrid, e' ritornato in liberta', pare comprando i giudici madrileni. Secondo gli esperti l'arresto e' stato possibile grazie ad una "soffiata" ordinata da Nuvoletta: cio' potrebbe segnare, appunto, l'inizio della terza guerra. Infatti Bardellino ha risposto alla "provocazione" appena otto giorni dopo l'arresto, facendo uccidere Raffaele Ferrara, vicino a Nuvoletta. Nuvoletta non si e' fatto pregare: l'ultimo dell'anno ha fatto carbonizzare due cugini di Bardellino.

 

GIANCARLO

E questo Gionta, chi cavolo e', da che parte sta. Quali sono i clan che dominano Torre?

 

DONATELLA

Adesso ci arrivo. Dunque su Valentino Gionta non so molto. Ha cominciato con il contrabbando e poi, con la crisi delle "bionde" e' passato alla droga e ora pare che controlli tutto. Il suo e' il Clan dei Valentini ed e' legato a Nuvoletta. Recentemente ha esteso i suoi interessi a Castellammare provocando l'ostilita' degli Alfieri, che sono i "padroni" di questa citta'.

Ecco tutto quello che so. Sei soddisfatto ora?

 

GIANCARLO

Ma tu, tutte queste cose come le hai sapute?

 

DONATELLA

Non sono segreti. Basta leggere i giornali, seguire tutti gli avvenimenti e scopri tante cose. Il fatto e' che la gente se ne frega della Camorra. Anzi ti diro' di piu'. Siamo proprio noi, brave persone, a contribuire, a finanziare i loro assassini e i loro crimini.

 

GIANCARLO

Adesso esageri! Non credo che noi, consapevolmente, collaboriamo con la camorra.

 

DONATELLA

Davvero? La camorra e' un potere e come ogni altro potere ha bisogno della collaborazione della maggioranza dei cittadini. La Camorra ...

 

 

Donatella prende dalla sua borsetta un foglio di carta e un pennarello e comincia a schizzare una sorta di diagramma.

 

 

DONATELLA (continuando)

... e' rappresentabile come un iceberg:  la parte emersa sono i camorristi, dai Boss fino alla bassa manovalanza; la parte sommersa siamo noi, gente comune, per bene, che non farebbero male ad una mosca, ma che non ci preoccupiamo piu' di tanto a nutrire la parte emersa. Li nutriamo comprando le sigarette di contrabbando, orologi, pellicce, gioielli "d'occasione", o facendo shopping a Forcella (perche' si risparmia, quando tutti sappiamo che a Forcella si vende solo roba rubata) o giocando al lotto e al totocalcio clandestino, oppure comprando marijulana per uno spinello, o andando a puttane, o acquistando case abusive, o contraendo prestiti con "persone fidate" che offrono condizioni migliori delle banche, votando candidati che ci promettono favori particolari, comprando raccamandazioni o, addirittura, posti di lavoro. E' cosi' che si fonda, in grandissima parte, il potere economico e politico della Camorra. Leggiti le relazioni annuali del CENSIS. Lo scorso anno abbiamo speso due/tremila miliardi per le sigarette di contrabbando, tre/settemila miliardi per scommesse clandestine, quindicimila miliardi per la prostituzione. Questa e' la cruda realta'. Per non parlare dell'indifferenza di noi tutti nei confronti di chi viola la legge: abbiamo mai denunciato, anche anonimamente, chi inizia a costruire un palazzo abusivo? Chi spaccia droga? Chi gestisce scommesse clandestine? Chi favorisce la prostituzione?

No, mai! E allora non abbiamo speranze. Io non sono disposta a rischiare la vita per una massa di pecoroni. Ce la meritiamo la Camorra! Questa e' la verita'.

 

 

Donatella si appoggia allo      

 

 

schienale della sedia e si rilassa.

 

Giancarlo la osserva stupito e ammirato. Resta un po' pensieroso, come a voler riflettere, prima di formulare una risposta. Poi si alza.

 

 

GIANCARLO

Vado a farmi fare il conto.

 

SCENA 14

BAR. INTERNO. MATTINO.

 

 

1.- G. di spalle e' davanti al bancone di un BAR. Un ragazzo sta sciacquando le stoviglie.

 

2.- G. chiede qualcosa. Il ragazzo fa un cenno coll'indice.

 

3.- G. entra in un'angusta toilette, pulita sommariamente.

 

4.- Chiude velocemente la porta.

 

5.- Di spalle si china verso il lavabo e vomita.

 

6.- Apre il rubinetto e si sciacqua il mento.

 

 

VOCE F.C.

... e dubitasti perfino di essere capace di fare quel mestiere.

 

 

7.- Si guarda allo specchio. Poggia gli occhialini appannati sulla mensola. Si sciacqua il viso, si sistema i capelli, pulisce gli occhiali, fa un espressione buffa nello specchio.

 

SCENA XV

CAMERA SIANI. INTERNO. SERA.

 

 

1.- G seduto alla sua scrivania, ordina tutte le informazioni della giornata: ritaglia articoli, segna appuntamenti, annota numeri telefonici, inserisce notizie in un rudimentale ma efficace archivio.

2.- Ogni tanto e' interrotta da qualche telefonata.

 

SCENA XVI

CIRCOLO PESCATORI. ESTERNO. GIORNO.-

 

 

Massacro di Sant'Alessandro.

 

1.- Repertorio Film Massacro San Valentino.

 

2.- Repertorio Rai da TG e Special Biagi.

3.- Prime pagine di quotidiani.

 

4.- Articoli di Siani.

 

5.- Siani sul posto che fa da cicerone a un gruppo di giornalisti.

 

 

 

1.- Siani che scrive in redazione.

 

2.- Siani in redazione centrale per disegnare la pagina.

 

3.- Siani che riceve mille telefonate.

 

 

SCENA XVIII

REDAZIONE CRONACA. ESTERNO. GIORNO.

 

 

1.- G. entra deciso nell'atrio del MATTINO. Ottiene il passi.

 

2.- Sale in ascensore.

 

3.- Entra in una redazione deserta. Si avvia verso l'unico presente. Si presenta. Si stringono le mani. Si siedono. Parlano.

 

4.- Il caporedattore porta G. in giro per il Mattino: infine lo deposita sulla sua scrivania.

 

5.- G. tocca la sua scrivania. Mette le dita sulla macchina da scrivere: e' la stessa che ha usato finora.

 

SCENA XIX

REDAZIONE CRONACA. ESTERNO. GIORNO.

 

 

1.- Momenti diversi di G. al lavoro nella nuova redazione.

 

2.- Primi articoli su Napoli di G.

 

3.- Errore di Piazza. rimprovero Nonno.

 

4.- Articolo su Muschillo. G. al suo tavolo lo sta rileggendo.

 

C.V. da Giancarlo giornalisti, tutti piuttosto giovani, che si danno un gran da fare: telefonano, battono pezzi, aggiornano il loro schedario, scambiano quattro chiacchiere.

 

Giancarlo alza la cornetta e forma un numero.

 

Giancarlo entra nel salone della redazione e corre alla sua scrivania. Comincia a battere sulla macchina da scrivere

 

DETTAGLIO: le dita di Giancarlo che, ormai agili e sicure, tormentano i tasti della macchina da scrivere.

 

DISSOLVENZA INCROCIATA.

 

Giancarlo parla a telefono con il caporedattore di Castellammare.

 

Giancarlo batte ancora un articolo alla macchina da scrivere.

 

Giancarlo risponde e prende appunti. Riaggancia e forma un numero.

 

DISSOLVENZA

Giancarlo con altri colleghi mangia, restando nei pressi della scrivania. Sulla scrivania una lattina di Coca.

 

Arriva un ragazzo piu' grande di lui. Ha fatto tardi: ha dimenticato la colazione. Giancarlo con un sorriso gli cede il suo gelato.

 

 

SCENA XX

NAPOLI. ESTERNO. SERA.

 

 

Giancarlo supera la porta blindata di accesso al MATTINO, saluta il guardiano ed esce.

 

A bordo della sua Mehari si avvia verso casa.

 

A via Scarlatti rallenta. Vede un amico. Lo saluta.

 

Passa per piazza degli Artisti, piazza Medaglie d'Oro, Piazza Immacolata.

 

A Piazza Leonardo, rallenta. Una ragazza gli fa cenno di fermarsi. G. urla qualcosa.

 

La Mehari imbocca via De Palma e giunge sotto il palazzo di Giancarlo.

 

Proprio davanti al portone del palazzo, c'e' un posto libero. Giancarlo accelera e parcheggia l'auto.

 

 

GIANCARLO

Che mazzo, stasera! Vuoi vedere che finalmente la fortuna s'e' accorta di me.

 

 

DISSOLVENZA IN CHIUSURA.

 

 

F.C. 10 colpi di pistola.

 

SCENA XXI

NAPOLI. REDAZIONE CRONACA DE IL MATTINO INTERNO. GIORNO.

 

 

(La detonazione dei colpi di pistola sfuma nel ticchettio di una macchina da scrivere)

 

 

DETTAGLIO: la tastiera di una macchina da scrivere, tormentate dalle agili, sicure e curate dita di una donna.

 

La Mdp allarga in CARRELLO INDIETRO inquadrando solo oggetti: riconosciamo la macchina da scrivere di Giancarlo che, ininterrottamente, continua a scrivere, accanto uno dei suoi consunti block-notes, una matita, il telefono: la sua scrivania. Sullo scrittorio trasversale un fascio di rose rosse.

 

 

(Musica)

 

 

La Mdp CARRELLA IN AVANTI fino ad inquadrare in DETTAGLIO i boccioli rosso-sangue.

 

 

F I N E